Colazione all’aperto anche in città, ovvero come sfruttare al meglio il balcone

L’estate di avvicina, il tempo migliora e il desiderio di stare all’aperto aumenta quindi perché rinunciare ad utilizzare il balcone? Anche se spesso è piccolo e la vista non è delle migliori bastano pochi accorgimenti per sfruttare questo spazio all’aperto e godere del primo raggio di sole prima di uscire per andare al lavoro.

Colazione all'aperto anche in città, ovvero come sfruttare al meglio il balcone

 

Innanzitutto serve un piano d’appoggio per caffettiera, tazzine, biscotti e tutto il necessario per fare colazione. Esistono diversi tipi di tavoli per esterni con ingombri ridotti. Una soluzione salvaspazio e versatile è il tavolino appeso alla ringhiera: occupa pochissimo spazio, si adatta a diversi supporti e soprattutto è richiudibile. Completano l’arredo almeno un paio di sedie pieghevoli: di solito vengono vendute abbinate al tavolo, ma anche le sedute dell’Ikea si adattano bene allo scopo con costi decisamente contenuti.

L’idea è quella di riprodurre una piccola oasi di relax per concentrarsi prima di iniziare la giornata quindi bisogna procurarsi dei vasi da colmare con fiori oppure con piante aromatiche sempre utili per cucinare. Ci sono anche in questo caso molteplici varianti. Molto simpatici sono i vasi da appendere oppure quelli da mettere a cavalcioni della ringhiera.

Ora basta solo aprire la finestra, mettere la caffettiera sul fornello e sedersi all’aperto. Buon inizio giornata!!!

Casa in Catalogna: magazzino agricolo o moderna abitazione

In Catalogna nei pressi del piccolo villaggio di Camallera – Spagna – è possibile scorgere Casa MMMMMS che appare da lontano come un tradizionale magazzino agricolo collocato a guardia della campagna circostante. In realtà si tratta di una nuova costruzione realizzata dallo studio di progettazione Anna & Eugeni Bach con l’intento di adeguarsi al contesto storico e ambientale rispettando la tipologia edilizia delle vecchie case contadine e utilizzando i materiali locali.

 

Il rifugio norvegese tra terra e cielo

Il rifugio Knappullet si trova in Norvegia, nei pressi della cittadina di Sandefjord, abbarbicato sulla alta costa frastagliata dello Skagerrak nel Mare del Nord. In origine c’erano due piccoli manufatti che emergevano nel paesaggio naturale disabitato e che si ponevano in contrasto con l’area protetta. L’architetto Lund Hagem ha reso omaggio all’ambiente incontaminato trasformando l’edificio esistente in un luogo di riposo mimetizzato nella roccia.

rifugio Knappullet in Norvegia

Si accede al rifugio attraverso un sentiero nascosto nel bosco. Una volta raggiunta la sommità della scogliera è possibile proseguire ancora nella scalata. Il progettista, ricordano la lezione dell’architetto Adalberto Libera e interpretando la soluzione adottata per la casa Malaparte a Capri, ha trasformato una parete della costruzione in scalinata per accedere al tetto piano da dove si gode una vista mozzafiato verso la baia.

casa Malaparte a Carpri e rifugio Knappullet in Norvegia

a sinistra Casa Malaparte © Flickr User: Sean Munson, a destra, Photo © Kim Muller e Ivar Kvaal

rifugio Knappullet in Norvegia

Il progetto si sviluppa idealmente su tra livelli: basamento, piano abitato, tetto. La costruzione è ancorata alla roccia con fondazioni in cemento. La casa è distribuita su di un unico piano in cui trovano posto in soli 30 mq il soggiorno con una piccola cucina a vista, il bagno e un letto sospeso. Il tetto è a tutti gli effetti un altro piano della casa da dove sbuca la canna fumaria della stufa e dove sono stati posizionati degli shed per illuminare dall’alto gli ambienti sottostanti.

rifugio Knappullet in Norvegia

I materiali utilizzati sono il calcestruzzo, il vetro e il legno. Gli interni si distinguono per la presenza di ampie vetrate sovrastate dall’imponente tetto in cemento. L’isolamento termico e acustico è garantito dall’inserimento di uno strato coibente mimetizzato da una serie di listelli in legno di quercia. I divisori verticali e le porzioni di facciata opache sono in legno di rovere, mentre i pavimenti sono in calcestruzzo bianco, materiale con cui è stata anche costituita una porzione di terreno esterno dove è stata ricavata una zona protetta, ideale proseguimento del soggiorno verso il fianco della montagna.

rifugio Knappullet in Norvegia

rifugio Knappullet in Norvegia

Scritto da Chiara Nicora
Fonte https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/in-europa/rifugio-norvegese-859/
Crediti Fotografie © Kim Muller e Ivar Kvaal

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