Concorso di idee – Riqualificazione dei resti della Torre Civica di Pavia

L’intervento si propone di ridare la completa fruibilità ad un luogo chiuso ormai da anni. L’intento è quello di creare uno spazio espositivo-didattico articolato all’interno dei resti della Torre Civica. Il percorso si snoda attorno ad un setto murario interno della Torre dove trovano posto pannelli espositivi trasparenti accostati alle mura in modo da garantire la lettura dei paramenti murari. I pannelli ospiteranno immagini, foto, disegni e testi che racconteranno le vicende storiche dell’area. E’ prevista inoltre la possibilità di smontare tali pannelli per permettere una semplice sostituzione del materiale esposto.

Riqualificazione dei resti della Torre Civica di Pavia

Il setto, innalzato al centro dei resti della Torre Civica e disposto diagonalmente rispetto all’andamento ortogonale delle mura, presenta una triplice funzione: dovrà guidare il percorso espositivo, permettere la ricollocazione delle lapidi attualmente fissate alla cancellata perimetrale e fornire un richiamo visivo dalla piazza. Questo paramento murario verrà realizzato componendo gabbioni metallici contenenti il materiale di rimanente dal crollo della torre stessa L’idea di utilizzare le macerie della Torre Civica come materiale per creare questo divisorio nasce dalla volontà di voler ricordare e riproporre il passato in modo diverso: la materia del passato viene riproposta tramite una tecnologia nuova.

Riqualificazione dei resti della Torre Civica di Pavia
Le pavimentazioni sono suddivise in tre tipologie a seconda delle zone: l’interno della Torre, l’ingresso ai resti, lo spazio esterno. All’interno della Torre verrà mantenuta la pavimentazione esistente in ciottoli, ripulita e integrata ove necessario. La porzione di pavimentazione corrispondente all’ingresso dei resti sarà realizzata con elementi laterizi al fine di simulare il naturale completamento della Torre. Tutta l’area esterna al perimetro delle mura, verrà resa uniforme con la posa di lastre di serizzo. Le tracce dell’antica pavimentazione in cotto a Sud della torre saranno integrate nella suddetta pavimentazione evitando la formazione di nuovi dislivelli.

Riqualificazione dei resti della Torre Civica di PaviaSi prevede, inoltre, la collocazione di una panchina posizionata parallelamente rispetto alla facciata del Duomo. La seduta verrà realizzata mediante l’affiancamento gli stessi gabbioni metallici riempiti di macerie utilizzati per il setto murario e sormontati da lastre in pietra grigia. Utilizzando sempre gli stessi modulati è stato progettato un portabiciclette da posizionare nella zona meno retrostante l’’area di intervento.
In futuro è ipotizzabile l’utilizzo dello spazio posto lungo via Omodeo, escluso dall’attuale intervento, come zona di naturale completamento della piazza e del percorso didattico-espositivo previsto all’interno dei resti.

Riqualificazione dei resti della Torre Civica di PaviaLe strategie progettuali sono state studiate ponendo particolare attenzione alle problematiche ambientali. La scelta di realizzare gli elementi di arredo urbano attraverso l’utilizzo di gabbioni metallici riempiti con le macerie della Torre permette di utilizzare materiale di recupero ed evitare sprechi di materie prime. Inoltre la decisione di realizzare il sistema di illuminazione attraverso la tecnologia LED permette un notevole risparmio di energia elettrica. Intervenire secondo la filosofia del “minimo intervento” significa, oltre che mantenere per quanto possibile il valore culturale dell’oggetto, rispettare anche le tematiche legate alla salvaguardia ambientale: riusare piuttosto che demolire e ricostruire, minimizzare i consumi di energia, di risorse non rinnovabili.

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Concorso di idee – Villa della Regina (TO): la nuova manica accoglienza

Intento del progetto è quello di richiamare nel nuovo edificio l’aspetto legato al passato agricolo e produttivo della Residenza: tale scelta nasce dal fatto che il fabbricato in progetto si affaccia sulla collina della vigna ed è collocato sull’area un tempo occupata dalla citroneria. Il progetto vuole quindi valorizzare ciò che attualmente la villa offre, non solo dal punto di vista architettonico e artistico, ma anche produttivo e didattico: ospita infatti le attività del Centro di Documentazione per le attività di studio e i laboratori storico-didattici legati al giardino e prossimamente sarà interessata dalla rilancio dell’attività vinicola del vigneto.

Villa della Regina: la nuova manica accoglienza
Il progetto si fonda sull’aspetto “agricolo e produttivo” caratteristico della Residenza e dei giardini e propone un fabbricato che richiama gli elementi e le tecniche costruttive tipici del contesto: ciò che caratterizzerà il nuovo edificio sarà quindi la pietra, intesa come unico elemento della tecnica costruttiva “a secco”.
Il nuovo corpo di fabbrica si colloca nel contesto paesistico, non come un volume da “osservare”, ma che invita ad ammirare tutto il paesaggio circostante: offre una vista panoramica in copertura a 360°, dal parco della Villa della Regina, al Belvedere, al vigneto e alla città di Torino.

Il fabbricato si inserisce funzionalmente nel complesso in qualità di ingresso e accoglienza dei visitatori della Villa della Regina, andando ad insediarsi sull’area un tempo occupata dal Palazzo Chiablese, che costituisce un “vuoto architettonico”, una ferita, all’interno di un contesto densamente articolato. Si presenta come una stecca di 22 x 45 m, di altezza 7 m, con piano della copertura alla stessa quota del camminamento sopra alla manica per permettere il prolungamento dei percorsi panoramici.

Villa della Regina: la nuova manica accoglienza
La soluzione architettonica scelta è caratterizzata da un volume semplice e ortogonale ai fabbricati preesistenti, che ricalca il sedime dell’ex Palazzo Chiablese e incorpora all’interno del perimetro i volumi esistenti delle centrali tecnologiche e dei servizi igienici.
La copertura del nuovo fabbricato andrà a ricucire un percorso visuale e panoramico inserito nella rete orizzontale e verticale dei camminamenti tra i vari livelli del giardino, in particolare quello al di sopra della nuova manica di collegamento e la salita a nord dei giardini, verso il Belvedere.
Il perimetro è costituito da gabbie metalliche addossate alle vetrate e alle pareti in cls dell’edificio, riempite con pietra locale di diverse granulometrie.

Villa della Regina: la nuova manica accoglienza

Il prospetto nord è completamente chiuso, rivestito in pietra. Il prospetto ovest presenta una grande apertura vetrata per l’ingresso dei visitatori. Il prospetto sud è caratterizzato da un’ampia apertura per il collegamento tra gli spazi di accoglienza e il parterre e una seconda apertura che illumina la rampa che collega il livello della sala conferenze con l’ingresso alla manica.
L’interno dell’edificio è organizzato su diversi livelli che richiamano i terrazzamenti tipici delle coltivazioni a vigneto. Gli spazi sono organizzati secondo due livelli distinti, il primo ad una quota di – 1,80 rispetto all’ingresso storico della villa, il secondo a una quota di – 0,60, che corrisponde alla quota del parterre. Il dislivello è superato mediante due rampe ortogonali tra loro, di pendenza pari all’8%. I parapetti delle rampe, che delimitano i due livelli, ricordano i muretti a secco costruiti per sostenere i diversi piani di un vigneto.

Villa della Regina: la nuova manica accoglienza

Il primo livello ad openspace ospita l’ingresso con la relativa biglietteria, guardaroba e deposito bagagli, un bookshop e una caffetteria con cucina, oltre agli spazi per il personale. Il secondo livello è dedicato agli spazi propedeutici alla visita: una sala proiezioni e uno spazio multimediale per visionare fotografie e documentari di approfondimento sui vari schermi LCD collocati su una quinta scenica.

Villa della Regina: la nuova manica accoglienza

Il progetto è stato pubblicato in: Villa della Regina. Il concorso per la nuova manica di accoglienza
a cura di F. Castagneto, V. Fallabrino, M. Sudano [2011 Allemandi Editore]. Per saperne di più…

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