“Less is more”

Il minimalismo secondo Mies van der Rohe e le sue implicazioni nella progettazione degli spazi abitativi.

“Less is more” è una delle citazioni più iconiche dell’architetto Ludwig Mies van der Rohe (1886 – 1969), uno dei padri fondatori del Movimento Moderno e del razionalismo architettonico del XX secolo. Questa frase, all’apparenza paradossale, riassume una filosofia progettuale radicale e profonda: l’idea che la sottrazione, la semplificazione e l’essenzialità possano generare una bellezza superiore, più autentica e funzionale.

Origini e significato

Mies van der Rohe introdusse il concetto di “less is more” negli anni ’30 del secolo scorso, in un momento storico in cui l’architettura cercava di liberarsi degli orpelli decorativi del passato per abbracciare un linguaggio più puro, universale e onesto. Per Mies, la bellezza non era il risultato dell’abbondanza di elementi decorativi, ma piuttosto della precisione, dell’equilibrio e della chiarezza formale. La riduzione all’essenziale non significava povertà espressiva, ma conquista della qualità attraverso la semplificazione.

Implicazioni nella progettazione architettonica

Nel contesto dell’architettura residenziale, “less is more” ha significato un radicale ripensamento dello spazio abitativo. Questa filosofia si è tradotta in una serie di principi progettuali ancora oggi fondamentali:

1. Funzionalità dello spazio

Gli ambienti progettati da Mies e dai suoi seguaci si distinguono per un’organizzazione razionale dello spazio. Le stanze non sono sovraccariche, ma pensate per assolvere con precisione alle funzioni quotidiane, favorendo la libertà di movimento, la leggibilità degli ambienti e il comfort psicologico.

2. Uso sapiente della luce naturale

La luce naturale diventa protagonista grazie all’impiego di ampie vetrate, orientamenti studiati e materiali riflettenti. Lo spazio si apre verso l’esterno instaurando un dialogo con il paesaggio e aumentando la percezione di ampiezza e ariosità.

3. Materiali sinceri e di qualità

Nel rispetto del principio di onestà dei materiali, Mies prediligeva l’acciaio, il vetro e la pietra lavorata in modo impeccabile. Ogni materiale era utilizzato in modo tale da esprimere le sue caratteristiche intrinseche, senza mascheramenti o finzioni decorative.

4. Riduzione degli elementi superflui

L’arredamento e gli elementi costruttivi sono ridotti all’essenziale. Tutto ciò che non è necessario viene eliminato, creando spazi puliti e ordinati che lasciano respirare chi li abita e semplificano la vita a chi li pulisce.

5. Armonia tra forma e funzione

Per Mies, la forma segue la funzione, ma con un rigore estetico tale da elevare anche l’elemento più semplice a forma d’arte. L’attenzione maniacale ai dettagli costruttivi genera bellezza nella precisione. Ogni minimo elemento è studiato e non posizionato a caso.

L’eredità di “Less is more” oggi

A distanza di quasi un secolo, la lezione di Mies van der Rohe è ancora centrale nel dibattito architettonico contemporaneo. In un mondo affollato da stimoli, oggetti e consumo, il minimalismo rappresenta una risposta concreta all’esigenza di sostenibilità, benessere e consapevolezza spaziale. Le abitazioni progettate con questo spirito non solo riducono l’impatto ambientale, ma migliorano anche la qualità della vita, eliminando il superfluo a favore dell’essenziale.

In sintesi, “less is more” non è solo una strategia formale, ma un’etica della progettazione; è una disciplina mentale e creativa che invita architetti e progettisti a interrogarsi costantemente su cosa è davvero necessario, e a cercare la bellezza nella semplicità; una lezione che, oggi più che mai, continua a essere attuale, ispiratrice e rivoluzionaria.

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Mies Van Der Rohe: Less is More – Finding Perfection in Purity

Mies van der Rohe: 1886-1969: the Structure of Space

Avere la stoffa giusta: come scegliere la tovaglia più adatta

Mia nonna aveva solo tovaglie e tovaglioli bianchi. Solo per le grandi occasioni sfoderava i tessili del suo corredo ricamanti rigorosamente a mano dove spuntavano prati fioriti e fiocchetti e nastrini.
Scegliere la tovaglia giusta per la propria cucina non è solo una questione di estetica, ma anche di praticità. Tra materiali, facilità di pulizia e stile, ci sono diversi fattori da considerare per trovare il tessile che meglio si adatta alle proprie esigenze quotidiane.


I Principali Tessuti Disponibili per Tovaglie

Le tovaglie si possono trovare in una varietà di tessuti, ognuno con caratteristiche specifiche:

  • Cotone: naturale, morbido e traspirante. Dona un aspetto accogliente ed è perfetto per l’uso quotidiano. Si può lavare facilmente in lavatrice, ma tende a macchiarsi facilmente e necessita di stiratura.
  • Lino: elegante e raffinato, ideale per occasioni speciali. Ha una consistenza rigida ma piacevole al tatto. È però più delicato e richiede cure particolari nel lavaggio.
  • Poliestere: materiale sintetico molto resistente e durevole. Non assorbe facilmente le macchie, non si sgualcisce ed è economico. Perfetto per chi cerca una soluzione pratica.
  • Misto cotone-poliestere: unisce la naturalezza del cotone alla praticità del poliestere. Compromesso ideale tra estetica e funzionalità.
  • Tovaglie resinati o plastificati (tipo cerata): rivestiti da uno strato impermeabile, sono perfetti per chi ha bambini piccoli o per l’uso quotidiano. Si puliscono con una spugna, ma hanno un aspetto molto più informale.

Il Tessuto Più Pratico da Usare

Quando si parla di praticità, i tessuti sintetici come il poliestere o il misto cotone-poliestere sono sicuramente tra i più semplici da gestire: resistono bene all’usura, non si sgualciscono facilmente e si lavano senza problemi, spesso senza bisogno di stiratura. Anche le tovaglie plastificate o con rivestimento antimacchia sono estremamente funzionali per l’uso quotidiano, soprattutto in presenza di bambini.
Tuttavia, il cotone resta il materiale più equilibrato in termini di estetica, comfort al tatto e praticità. È piacevole da usare, ha un aspetto naturale e accogliente, e può essere lavato tranquillamente in lavatrice. Per le macchie più difficili, è sufficiente trattarle in anticipo con un po’ di sapone di Marsiglia prima del lavaggio: un rimedio efficace e delicato che mantiene il tessuto bello nel tempo.

Se la praticità è la tua priorità, punta sul poliestere o sul misto cotone-poliestere. Questi materiali sono resistenti, si lavano facilmente e non necessitano di stiratura. Anche le tovaglie cerate sono una scelta pratica per chi vuole semplicemente passare un panno dopo ogni pasto, senza lavaggi frequenti.


Come Scegliere i Tessili della Cucina

Oltre alla tovaglia, considera coordinati come strofinacci, runner, presine e guanti da forno. Ecco alcuni consigli:

  • Crea coerenza cromatica: scegli colori che si armonizzano con i mobili della cucina o che creano un contrasto piacevole.
  • Abbina i materiali: se hai una tovaglia in lino, cerca strofinacci o tovaglioli in materiali naturali per un effetto raffinato.
  • Pensa alla funzionalità: i tessili devono essere non solo belli, ma sopreattutto resistenti ai lavaggi e al calore.
  • Stagionalità e occasioni: cambia tessili con le stagioni o per eventi speciali. Una tovaglia a tema natalizio o pasquale, per esempio, trasforma l’atmosfera della cucina.

Conclusione

Scegliere una tovaglia richiede un piccolo bilanciamento tra estetica e praticità. Se vuoi qualcosa di elegante opta per lino o cotone; se cerchi invece comodità e zero stress punta su poliestere o materiali plastificati. Ricorda: i tessili sono un modo semplice per cambiare il look della tua cucina. Scegli con cura e… buon appetito!

TessutoPraticità d’UsoResistenza alle MacchieComfort al TattoNote
Cotone★★★★☆★★★☆☆★★★★★Naturale, lavabile in lavatrice, consigliato sapone di Marsiglia per macchie ostinate.
Lino★★☆☆☆★★☆☆☆★★★★☆Elegante ma delicato, richiede cure particolari e stiratura.
Poliestere★★★★★★★★★☆★★★☆☆Molto resistente e facile da pulire, aspetto più sintetico.
Misto cotone-poliestere★★★★★★★★★☆★★★★☆Buon compromesso tra estetica e praticità.
Tovaglia plastificata / resinata★★★★★★★★★★★★☆☆☆Massima praticità, si pulisce con un panno umido. Aspetto informale.
Tessuto trattato antimacchia (es. teflonato)★★★★★★★★★★★★★★☆Sembra tessuto normale ma è idrorepellente, perfetto per l’uso quotidiano.

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Tovaglia boho vintage

Tovaglia Antimacchia

Tovaglia in tela cerata

Come trasformare un balcone lungo e stretto in un’oasi di pace in città

Trasformare un balcone lungo e stretto in un angolo verde accogliente, perfetto per le cene all’aperto durante l’estate, è una sfida che può dare risultati sorprendenti con un po’ di creatività e qualche accorgimento pratico. Anche uno spazio ridotto può diventare un’oasi di tranquillità e convivialità nel cuore della città.

1. Sfrutta lo spazio in verticale

Quando la superficie a terra è limitata, la soluzione è guardare in alto. Pareti e ringhiere possono diventare superfici preziose: fioriere sospese, griglie in legno con rampicanti, scaffali a più livelli e vasi da appendere permettono di creare un effetto giungla urbana senza ingombrare il passaggio.

2. Arredi salvaspazio e funzionali

Scegli mobili pieghevoli o su misura. Un tavolo stretto e lungo, o addirittura un piano ribaltabile fissato alla ringhiera, permette di apparecchiare per la cena senza occupare troppo spazio. Le sedie pieghevoli possono essere facilmente riposte quando non servono, lasciando libero il passaggio.

3. Illuminazione calda e avvolgente

Per le serate estive, l’illuminazione è fondamentale. Catene di luci LED, lanterne solari o lampade a batteria creano un’atmosfera intima e rilassata. Posizionare alcune luci tra le piante aiuta a dare profondità allo spazio e a creare un effetto magico.

4. Verde selezionato e profumato

Prediligi piante resistenti, adatte all’esposizione del tuo balcone (sole o ombra), e punta su essenze aromatiche come rosmarino, basilico, menta o lavanda: oltre a decorare, profumano l’aria e possono arricchire i tuoi piatti estivi.

5. Tessuti

Tappeti da esterno, cuscini colorati, tende leggere o vele ombreggianti rendono lo spazio più accogliente e proteggono dal sole o da sguardi indiscreti. Scegli materiali resistenti all’umidità e facilmente lavabili.

6. L’idea in più…

Aggiungi piccoli dettagli che parlano di te: una mensolina con libri o lanterne, una lavagnetta con il menù della serata, sottopiatti in materiali naturali, e magari una cassa Bluetooth per accompagnare la cena con della musica soft.


Anche un balcone lungo e stretto, con le giuste scelte, può diventare un piccolo giardino segreto in cui godersi l’estate, tra il profumo delle piante, la luce calda del tramonto e il piacere della compagnia.

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 Fioriera da balcone

Tavolo Pieghevole per Balcone

Portafiori Pensili

Come rinnovare casa con stile e creatività con un investimento minimo

Vuoi rinnovare il look della tua casa senza spendere una fortuna, ma ottenendo comunque quel famoso “effetto wow” che lascia tutti a bocca aperta? La buona notizia è che non servono grandi budget, ma idee intelligenti, gusto e un pizzico di audacia. Ecco una guida pratica su come trasformare i tuoi spazi con piccoli interventi, massimizzando l’impatto visivo ed emozionale.


1. Colori a Contrasto: una parete può bastare

La pittura è tra gli interventi più economici, ma anche più trasformativi. Scegli una parete e dipingila con un colore audace: blu notte, verde bosco, terracotta o anche un elegante nero opaco. Questo singolo cambiamento può ridefinire l’intera stanza, creando un punto focale d’effetto.

Consiglio extra: Usa il colore anche per porte, battiscopa o soffitto se vuoi osare di più!


2. Illuminazione: il trucco dei professionisti

La luce è ciò che davvero trasforma l’ambiente. Sostituisci i vecchi lampadari con lampade dal disegno più attuale. Hai due strade da seguire: puoi osare con un elemento eccentrico, oppure considerare forme e materiali leggeri. Aggiungi strisce LED dietro la testiera del letto, sotto le mensole o dietro il televisore per un effetto moderno e teatrale.


3. Specchi strategici: luce e profondità

Uno specchio ben posizionato può moltiplicare la luce e dare profondità anche agli spazi più piccoli. Scegli modelli con cornici particolari o realizza un collage di specchi vintage: un vero colpo d’occhio con una spesa contenuta.


4. Arte del fai-da-te

Quadri e stampe personalizzano lo spazio e raccontano chi sei. Puoi acquistare poster artistici online a prezzi irrisori o stampare fotografie in bianco e nero con grande impatto visivo. Vuoi fare da te? Usa vecchie riviste, pagine di libri o disegni astratti realizzati con tecniche semplici come l’ “acrylic pouring”.
Non sai come appendere quadri con stile? Leggi qui.


5. Cuscini e tessili: cambia il look in un attimo

Divani e letti possono sembrare completamente nuovi con una nuova selezione di cuscini, plaid e tende. Gioca con colori, texture e fantasie: mixare il velluto con il lino, il geometrico con il floreale può dare un tocco eclettico e sofisticato.


6. Piante: la natura fa spettacolo

Le piante non solo purificano l’aria, ma arredano. Una grande pianta scenografica in un angolo vuoto, come un ficus, una monstera o un’areca, ha un impatto visivo molto forte. Anche un angolo con tante piantine piccole crea una piacevole “giungla urbana”. Bisogna però ricordarsi di bagnarle!


7. Decluttering e riorganizzazione creativa

A volte l’effetto wow si ottiene togliendo, non aggiungendo: “less is more” (Ludwig Mies van der Rohe). Libera superfici, metti ordine con contenitori belli da vedere, e sfrutta gli spazi verticali, come pareti e porte, per esporre con stile. Il minimalismo ben pensato può stupire tanto quanto un arredamento ricco.


8. Elementi decorativi “inaspettati”

Oggetti curiosi o d’effetto attirano sempre lo sguardo. Una scala in legno usata come porta asciugamani, una vecchia valigia come tavolino, o una cornice vuota appesa al muro possono diventare protagonisti con un po’ di creatività.


Conclusione:

Dare un nuovo look alla tua casa con poco è possibile, e l’effetto stupore è a portata di mano se scegli con cura dettagli visivi forti e originali. Non servono grandi spese, ma un buon occhio e la voglia di sperimentare. La casa parlerà di te, sorprenderà gli ospiti e ti farà innamorare ogni giorno dei tuoi spazi.

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TMies Van Der Rohe: Less is More – Finding Perfection in Purity

Instant Fluid Art: Manuale pratico libro tutorial in italiano per imparare a dipingere quadri con la tecnica della Fluid Art e Pouring Painting

Come leggere una visura catastale – Guida semplice per non addetti ai lavori

La visura catastale è un documento ufficiale rilasciato dall’Agenzia delle Entrate che contiene informazioni su un immobile o un terreno registrato al Catasto. Anche se a prima vista può sembrare complicata, con qualche spiegazione diventa molto più semplice da capire.

Ecco una guida pratica, punto per punto, per leggere una visura catastale.


1. Dati del richiedente

Questa sezione indica chi ha richiesto la visura. È solo informativa e non riguarda l’immobile.


2. Tipologia di visura

Ci sono diversi tipi di visura:

  • Ordinaria: fornisce i dati aggiornati attuali.
  • Storica: mostra tutte le modifiche nel tempo (proprietari precedenti, variazioni, ecc.).
  • Per soggetto: mostra tutti gli immobili intestati a una persona.
  • Per immobile: fornisce le informazioni relative a un solo bene.

3. Dati identificativi dell’immobile

Questa è la parte fondamentale, che identifica l’immobile in modo univoco. Comprende:

  • Comune catastale: il comune dove si trova l’immobile.
  • Sezione urbana (se presente): una sottozona del comune.
  • Foglio: una mappa catastale che rappresenta una parte del territorio comunale.
  • Particella (o mappale): è il numero che identifica il terreno o il fabbricato su quella mappa.
  • Subalterno (sub): è il numero che distingue le unità immobiliari all’interno di uno stesso fabbricato (es. un appartamento in un condominio).

4. Dati dell’intestatario (o intestatari)

Qui si trovano il/i proprietario/i dell’immobile, o chi ha altri diritti (usufrutto, uso, ecc.). Vengono indicati:

  • Nome e cognome
  • Codice fiscale
  • Quota di proprietà (es. 100%, 50%, ecc.)

5. Categoria catastale

Indica il tipo di immobile:

  • A: abitazioni (es. A/2 = civile abitazione, A/3 = economica, A/10 = ufficio)
  • B: immobili collettivi (es. scuole, ospedali)
  • C: magazzini, negozi, garage, ecc.
  • D/E: immobili a uso speciale o industriale

6. Rendita catastale

È un valore in euro che serve come base per calcolare le imposte sulla casa (IMU, TASI, ecc.). Non è il valore di mercato dell’immobile.


7. Indirizzo

Indica l’ubicazione dell’immobile: via, numero civico, scala, interno.


8. Superficie catastale (non sempre presente)

In alcune visure, specialmente per immobili urbani, può essere indicata anche la superficie in metri quadrati. Attenzione: può differire dalla superficie commerciale usata per vendere o affittare l’immobile.


9. Note

Eventuali annotazioni come frazionamenti, fusioni, rettifiche, variazioni, ecc.


Conclusione

Anche se ricca di termini tecnici, la visura catastale è in realtà una “carta d’identità” dell’immobile. Leggendola con calma, si può scoprire chi è il proprietario, di che tipo di immobile si tratta, dove si trova e qual è la sua rendita fiscale.

Preparare la casa alla vendita: il primo passo verso il successo

Vendere una casa non è solo una transazione: è un processo che richiede strategia, cura dei dettagli e un pizzico di empatia. Spesso, ciò che fa davvero la differenza tra un annuncio che passa inosservato e uno che conquista subito l’interesse degli acquirenti è la presentazione dell’immobile.

Perché preparare la casa alla vendita è fondamentale?

Quando un potenziale acquirente visita una casa, la prima impressione è tutto. In pochi secondi si forma un giudizio che può determinare il proseguimento della trattativa o la sua chiusura immediata. Preparare adeguatamente la casa significa:

  • Valorizzare gli spazi: ambienti ordinati, luminosi e ben arredati aiutano chi visita l’immobile a immaginarsi già lì, vivendo la quotidianità.
  • Ridurre i tempi di vendita: una casa ben presentata si vende più velocemente perché attira maggiore interesse e genera un impatto positivo immediato.
  • Aumentare il valore percepito: piccole migliorie, un po’ di home staging e una buona cura estetica possono far percepire l’immobile come più curato e desiderabile, giustificando un prezzo più alto.
  • Differenziarsi dalla concorrenza: in un mercato spesso saturo, un immobile pronto a colpire al primo sguardo fa la differenza.

Come si prepara una casa alla vendita?

Non si tratta solo di pulire e mettere in ordine. Una preparazione efficace prevede:

  • Decluttering: eliminare oggetti personali e superflui per dare spazio alla fantasia del compratore.
  • Ritocchi e manutenzioni: sistemare piccoli difetti che potrebbero distogliere l’attenzione.
  • Styling e arredo: utilizzare arredi neutri, luci calde e dettagli che valorizzino ogni ambiente.
  • Servizi fotografici e tour virtuali professionali: un’immagine vale più di mille parole, soprattutto online.

Preparare la casa alla vendita non è un costo, ma un investimento. Affidarsi a professionisti del settore, come un home stager, permette di massimizzare il valore percepito di un immobile e vendere nel minor tempo possibile e al miglior prezzo.


Il ruolo dell’home stager: valorizzare senza stravolgere

L’home stager è un professionista specializzato nella presentazione strategica degli immobili destinati alla vendita o all’affitto. Il suo obiettivo non è quello di ristrutturare, ma di valorizzare gli ambienti esistenti, rendendoli più accattivanti, neutri e funzionali agli occhi del maggior numero possibile di potenziali acquirenti.

Con un occhio attento al design, all’illuminazione, ai colori e alla disposizione degli arredi, l’home stager trasforma l’immobile in una “casa da copertina” – senza stravolgerne la struttura, ma migliorando la percezione degli spazi e facilitando l’identificazione emotiva del visitatore.

Costi contenuti, ritorni elevati

Spesso si pensa che l’home staging sia un lusso, ma è esattamente il contrario: si tratta di un investimento mirato e temporaneo, con un elevato ritorno economico. Secondo le statistiche del settore:

  • Un immobile sottoposto a home staging si vende mediamente fino al 50% più velocemente rispetto a uno non preparato.
  • Il prezzo di vendita può aumentare dal 5% al 10%, grazie a un miglioramento della percezione del valore.
  • I costi variano a seconda delle dimensioni e delle esigenze dell’immobile, ma sono nettamente inferiori rispetto a una riduzione di prezzo o a mesi di invenduto.

In molti casi, bastano interventi leggeri: una riorganizzazione degli arredi esistenti, qualche elemento decorativo, illuminazione mirata e servizi fotografici professionali. L’home staging non maschera i difetti, ma esalta i punti di forza dell’immobile, aiutando i possibili acquirenti a vederne il potenziale.

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Strategie e tecniche per confezionare la casa, venderla meglio e più velocemente

Home Staging: L’arte di mettere in scena l’immobile: Un po’ fiaba un po’ magia

Il ruolo dell’architetto nella ristrutturazione di un appartamento

Perché affidarsi a un professionista fa la differenza?

Ristrutturare un appartamento è un progetto che coinvolge aspetti pratici, estetici, tecnici ed emotivi. Sia che si tratti di un piccolo intervento o di una trasformazione completa, la presenza di un architetto rappresenta un valore aggiunto imprescindibile. Questo professionista non si limita a “disegnare la casa”, ma svolge un ruolo centrale in tutte le fasi del processo.

1. Progettazione personalizzata e ottimizzazione degli spazi
Uno dei principali vantaggi nell’affidarsi a un architetto è la possibilità di avere un progetto su misura, studiato sulle reali esigenze di chi andrà ad abitare la casa. L’architetto è in grado di reinterpretare gli spazi, migliorare la funzionalità degli ambienti, aumentare la luminosità naturale e rendere ogni area coerente con lo stile di vita di chi ci abita.

2. Competenze tecniche e normative
Dietro a ogni ristrutturazione si nascondono vincoli normativi, permessi edilizi e pratiche burocratiche. L’architetto conosce le leggi urbanistiche e le norme tecniche, garantendo il rispetto delle regole e riducendo il rischio di errori o ritardi. Inoltre, sa consigliare su come intervenire su impianti, strutture e soprattutto materiali, assicurando qualità e sicurezza.

3. Coordinamento dei lavori e gestione del cantiere
Uno degli aspetti più critici di una ristrutturazione è il coordinamento tra le varie figure coinvolte: muratori, idraulici, elettricisti, fornitori. L’architetto svolge un ruolo di regia, supervisionando il cantiere, controllando l’avanzamento dei lavori e risolvendo eventuali imprevisti. Questo permette al cliente di affrontare il percorso con maggiore serenità.

4. Ottimizzazione dei costi e valorizzazione dell’immobile
Un progetto ben studiato evita sprechi e spese superflue. L’architetto aiuta a definire un budget realistico, suggerisce soluzioni alternative più economiche ma ugualmente valide, e valorizza l’immobile aumentandone il valore nel tempo.

5. Estetica e innovazione
Un architetto è aggiornato sulle ultime tendenze, sui materiali innovativi e sulle tecnologie più sostenibili. Il risultato finale sarà non solo funzionale, ma anche armonioso, moderno e durevole.

Conclusione
Affidarsi a un architetto nella ristrutturazione di un appartamento non è un lusso, ma una scelta intelligente. Significa avere al proprio fianco un esperto capace di tradurre idee e bisogni in un progetto concreto, evitando errori, risparmiando tempo e denaro, e raggiungendo un risultato di qualità. In un mercato immobiliare sempre più esigente, la figura dell’architetto è una garanzia di successo.

In sintesi
Ristrutturare un appartamento è un’occasione per valorizzare gli spazi, migliorarne la funzionalità e aumentare il valore dell’immobile. In questo processo, l’architetto gioca un ruolo fondamentale: non solo interpreta le esigenze del committente traducendole in soluzioni estetiche e pratiche, ma coordina anche gli aspetti tecnici, normativi e burocratici dell’intervento. Affidarsi a un architetto significa ottimizzare tempi e costi, evitare errori progettuali e ottenere un risultato coerente, sicuro e personalizzato. Grazie alla sua formazione, il professionista garantisce la qualità del progetto, la corretta gestione delle imprese e il rispetto delle normative edilizie. Inoltre, può suggerire materiali e soluzioni innovative che un privato difficilmente conoscerebbe. In sintesi, l’architetto non è un costo in più, ma un investimento per ristrutturare con criterio e tranquillità.

Un appartamento al mare

Quante storie può raccontarci una foto?
Una, due, tre, mille oppure nessuna.
Dipende tutto dall’occhio dell’osservatore che può decidere se passare oltre oppure fermarsi un attimo e analizzare con più attenzione cosa scorre davanti ai propri occhi.

Immagine della settimana

Progetto realizzato da mag.MA architetture

@ Foto di Alberto Piovano

Ci troviamo un appartamento a Sanremo (Imperia).
Bianco latte, marrone nocciola e azzurro mare: la combinazione di colori messa in gioco per definire questo appartamento.
La foto è stata scattata di scorcio e inquadra la zona pranzo e la cucina. L’incontro tra il piano orizzontale e le pareti avviene in maniera netta: niente zoccolino che corre lungo il perimetro della stanza. Il passaggio tra i due materiali e le due funzioni si realizza in maniera decisa.
In primo piano è collocato un tavolo bianco dalle linee semplici abbinato a sei sedie modello “Milano”.
Sulla destra una porta a finestra incornicia il mare: sembra quasi che si possa toccare. Una ringhiera riporta i pensieri alla realtà e lascia intuire che la casa si trovi a un piano alto di un edificio fronte mare. Infatti, ci troviamo in Liguria dove ogni centimetro disponibile è stato sfruttato in altezza.*
In un’ampia nicchia sullo sfondo è situata la cucina: un mobile bianco, che può essere utilizzato come piano di lavoro per preparare pranzi e cene, divide idealmente l’ambiente in due aree funzionali.
Inoltre il controsoffitto, collocato solo nella porzione soprastante cucina e zona pranzo, suggerisce che l’altra parte della stanza non inquadrata nella fotografia sia dedicata a una diversa funzione: il soggiorno.


Da architetto apprezzo tantissimo la sincerità nell’uso dei materiali e l’incontro tra pavimento e muri. Inoltre il dettaglio della penisola della cucina che si discosta di pochi centimetri dalla parete per sottolineare sia la diversa funzione dell’elemento sia il materiale differente fa emergere lo studio accurato che il progettista ha dedicato a questo appartamento.
Da mamma sempre in bilico tra lavoro, figli e cura della casa, invece, vedo “solo” un problema di gestione: quanta polvere si insinuerà in questo angolino? Quanti piccoli oggetti la mia prole riuscirà a incastrare innocentemente in questa fessura? Quante volte, mentre pulirò il pavimento, maledirò l’assenza dello zoccolino?

Perché mi ha colpito

Coerenza compositiva
Semplicità
Uso dei materiali

*Per chi avesse voglia e tempo consiglio la lettura del breve romanzo di Italo Calvino La speculazione edilizia

Cranes Attic

Quante storie può raccontarci una foto?
Una, due, tre, mille oppure nessuna.
Dipende tutto dall’occhio dell’osservatore che può decidere se passare oltre oppure fermarsi un attimo e analizzare con più attenzione cosa scorre davanti ai propri occhi.

Immagine della settimana

Progetto realizzato da Gosplan architects

@ Foto di Gosplan architects

Oggi siamo in una città portuale: questa Foto è stata scattata a Genova.
L’ambiente, all’apparenza semplice, è definito da un pavimento color miele accostato a pareti verticali bianche che alla loro sommità incontrano un soffitto color antracite. Nulla è lasciato al caso.
I protagonisti sono quatto sedie in stile scandinavo con la seduta di colore fucsia e le gambe in legno e metallo e una antica madia in legno. Questi arredi accostati a un tavolo moderno risolvono e danno carattere alla zona pranzo.
Sulla destra, in una rientranza, ci sono due porte. Chissà cosa si cela dietro? Probabilmente un bagno e una camera da letto.
Sempre da questa parte si intravvedono alcuni gradini: una scala collega la zona giorno della casa a un altro livello. Cosa ci sarà al piano superiore? Forse altre stanze per dormire oppure uno studio.
Sullo sfondo la parete è interamente occupata dalla cucina: mobili bianchi in cui gli unici elementi che si distinguono sono il forno con il piano cottura e il lavello. A sinistra la luce naturale fa il suo ingresso attraverso una finestra, mentre a destra si incontra una rientranza che potrebbe essere il vestibolo di ingresso.
La parte sommitale delle pareti è definita dall’utilizzo di un controsoffitto attrezzato per sfruttare in altezza lo spazio come libreria e come ripostiglio, inoltre serve a delimitare le zone di transito della casa come l’ingresso o l’anticamera.


Devo ammetterlo la mia curiosità mi ha guidata a curiosare la planimetria del progetto per rispondere alle mie domanda. La scala collega l’attico con il tetto dove si apre un ampio terrazzo che si affaccia sul porto di Genova, mentre, come previsto, le porte conducono al bagno e alla stanza da letto.

Perché mi ha colpito

Soluzioni salvaspazio
Abbinamento dei colori
Rapporto antico/moderno

Trilocale viale Tunisia

Quante storie può raccontarci una foto?
Una, due, tre, mille oppure nessuna.
Dipende tutto dall’occhio dell’osservatore che può decidere se passare oltre oppure fermarsi un attimo e analizzare con più attenzione cosa scorre davanti ai propri occhi.

Immagine della settimana

Progetto realizzato da Mariana Martini studio

@ Foto di Mariana Martini Studio

Ci troviamo nella zona giorno di un appartamento milanese.
I toni chiari delle pareti e del pavimento pervadono l’ambiente: carta da parati alternata a intonaco bianco per le partizioni verticali, parquette per il piano di calpestio e controsoffitto bianco.
Il protagonista della foto è il divano leggero e all’apparenza comodo. Un tavolino e un pouf completano la scena.
Sulla destra si trova un mobile disegnato su misura per risolvere uno spigolo sporgente. Le mensole dall’andatura curva sono il posto ideale per appoggiare complementi d’arredo e una piccola lampada. Forse chi si siederà alla sera dopo una lunga giornata di lavoro allungherà la mano per accendere questo piccolo abat-jour e si rilasserà leggendo un libro.
Sulla sinistra si apre una porta con gli stipiti di colore bianco che riprendono il colore dello zoccolino che percorre tutta la stanza. Chissà cosa ci sarà oltre? Un bagno, una cucina, una cameretta?
In secondo piano, uno spazio di passaggio è diventato un’area studio: una consolle con abbinata una sedia blu sul lato sinistro e un ampio specchio sulla parete opposta: forse uno stratagemma per far sembrare questo angolo un po’ più ampio. Idea sobria e geniale.
Sullo sfondo si apre una porta scorrevole vetrata doppia che lascia intravvedere la camera da letto.
Dove sarà la finestra? Forse alle spalle dell’osservatore. Di sicuro la porta a vetri della stanza da letto contribuisce a rischiare l’ambiente lasciandosi attraversare dai raggi del sole. Infatti un’apertura vetrata velata da tende bianche compare sul fondale della foto.

Perché mi ha colpito

Idee originali
Soluzioni salvaspazio
Coerenza compositiva
Vivibilità

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