Interni AV

Quante storie può raccontarci una foto?
Una, due, tre, mille oppure nessuna.
Dipende tutto dall’occhio dell’osservatore che può decidere se passare oltre oppure fermarsi un attimo e analizzare con più attenzione cosa scorre davanti ai propri occhi

Immagine della settimana

Progetto realizzato da INT2architecture

@ Foto di INT2architecture

Capita spesso di entrare in un soggiorno e scoprire che il protagonista assoluto dell’ambiente sia lo schermo della TV che negli anni è diventato sempre più grande. Qui troviamo un proiettore e questo lascia immaginare che la parete di fronte sia completamente libera, liscia e di colore bianco. L’occhio può quindi concentrarsi su altri dettagli. L’occhio può quindi concentrarsi su altri dettagli.
La stanza si presenta idealmente divisa in due parti.
A sinistra troviamo la zona relax e conversazione. Un largo e comodo divano abbinato a morbidi cuscini sembra il luogo ideale dove riposarsi o conversare con gli amici. Un tavolino dal design leggero e dalle linee moderne è perfetto per appoggiare una calda tazza di cioccolata o un libro.
Un ampio tappeto definisce idealmente dove finisce la porzione di ambiente dedicata al soggiorno.
A destra un tavolo consolle con cassetto abbinato a una sedia imbottita che sembra quasi una poltroncina caratterizza l’angolo della stanza adibito a zona studio o lavoro.
L’intero ambiente è delimitato da un lato da una parete attrezzata a libreria incassata nel muro e dall’altro da quella che potrebbe essere un’ampia apertura vetrata, che possiamo solo immaginare.
Interessante l’uso di diversi tipi di illuminazione artificiale: una lampada da terra affiancata al divano garantisce la luce diffusa alla stanza, un faretto applicato alla libreria e direzionato verso la piccola scrivania illumina la zona lavoro, mentre due piccoli faretti bianchi appesi alla mensola danno risalto a due quadri. Ci troviamo a latitudini molto diverse dalle nostre: l’appartamento si trova in Russia a San Pietroburgo e qui si alternano periodi dell’anno caratterizzati da molte ore di luce a periodi in cui i raggi del sole sono solo un lontano ricordo.

Perché mi ha colpito

Il proiettore
Uso della luce artificiale

Sweet home

Quante storie può raccontarci una foto?
Una, due, tre, mille oppure nessuna.
Dipende tutto dall’occhio dell’osservatore che può decidere se passare oltre oppure fermarsi un attimo e analizzare con più attenzione cosa scorre davanti ai propri occhi.

Immagine della settimana

Progetto realizzato da Eutropia Architettura

@ Foto di Eutropia Architettura

La foto è stata scattata a Firenze, non so se dalle finestre sia possibile ammirare la Cupola del Brunelleschi* di certo siamo in un appartamento dallo stile moderno.
Lo sguarda abbraccia uno scorcio della zona giorno e l’attenzione viene subito catturata dalle plafoniere appese al soffitto. L’accostamento di tre punti luce dalle forme differenti, ma dello stesso colore e materiale garantisce il successo e l’originalità della composizione. Quattro sedie di colore nero, come i lampadari, sono accostate a un tavolo bianco dalle linee semplici, ma decise.
In secondo piano una scala a vista in legno, accuratamente disegnata insieme al corrimano che si appoggia esattamente alla mezzeria di ogni gradino, lascia immaginare che al piano superiore sia dedicata la zona notte.
A sinistra sullo sfondo si intravvede un angolo della cucina inondata di luce: due ampie finestre con gli infissi tinteggiati di bianco e i pensili dello stesso colore favoriscono il riverbero della luce. Unico elemento che risalta è il paraschizzi disegnato come se fosse un dettaglio di un quadro di Maurits Cornelis Escher** in cui si alternano le tonalità chiare del rosa pastello e del grigio.
Guardando con più attenzione il pavimento si può inoltre notare un cambio di materiale tra la zona pranzo e la cucina: da una parte abbiamo un parquette a listelle lunghe, dall’altra sembrerebbe esserci una resina, non appaiono infatti fughe. Idea da copiare: usare il cambio di materiale di rivestimento per definire il cambio di destinazione d’uso di una stanza quando non si ha abbastanza spazio per dividere con porte e pareti.

Perché mi ha colpito

Accostamenti
Disegno del paraschizzi
Uso dei materiali

*non è un errore di battitura la “C” maiuscola, ma un doveroso atto di riconoscenza verso un architetto e ingegnere che ha dato un contributo indiscutibile alla storia dell’arte e non solo. (La cupola del Brunelleschi. La nascita avventurosa di un prodigio dell’architettura e del genio che lo ideò)

**se qualcuno avesse voglia di approfondire la conoscenza dell’artista potrebbe leggere il testo Lo specchio magico di M.C. Escher scritto dal matematico Bruno Ernst suo caro amico.

Vertider house

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Immagine della settimana

Progetto realizzato da Studio Strato

@ Foto di Serena Eller

Siamo a Roma e si respira aria di primavera, l’ambiente è invaso dalla luce che rimbalza sulle superfici opache esaltate dai colori pastello degli arredi e dei complementi.
Il protagonista è il colore verditer. Non è un nome inventato da un architetto disperato, ma è una particolare tonalità di blu che esiste in natura: è il “vestito” di un uccellino che vive in Himalaya.*
Sulla destra la parete è attrezzata con una cucina lineare. Gli armadietti hanno le ante color azzurro verditer, il piano di lavoro è il pannello paraschizzi è bianco e i pensili sono sostituiti con una serie di mensole in legno chiaro.
La parete opposta è occupata da un mobile libreria che percorre sia la stanza che stiamo osservando sia l’ambiente contiguo. Cosa ci sarà là in fondo? Verosimilmente una camera da letto e l’accesso al bagno. Idea da copiare quella di utilizzare tutta l’altezza dell’ambiente con la libreria e di incorporare anche la finestra che si intravvede sulla sinistra. In questo modo anche gli spazi spesso di risulta come il sottofinestra oppure il soprafinestra sono stati sfruttati per creare nicchie e armadietti sempre utili in casa.
Al centro un divano due posti in tessuto e un tavolino da caffè occupano la parte centrale della zona giorno.
In secondo piano, appoggiato al muro un tavolo con tre sedie: una bianca, e due azzurro verditer.
Completano la scena gli elementi illuminanti: delle coppie di lampadari in stile industriale si intravvedono di scorcio sia in primo piano, sia sullo sfondo nell’altra stanza. Inoltre un punto luce è stato collocato sopra al tavolo da pranzo.

A mio modesto parere penso che le mensole al posto dei pensili della cucina siano da un lato belli da vedere, dall’altro poco funzionali. Infatti la polvere si insinua in ogni angolo e soprattutto sopra ogni oggetto. Quindi anche se le stoviglie verosimilmente saranno risposte negli armadietti chiusi, tutto quello che viene lasciato a vista dovrà inesorabilmente incontrare almeno una volta alla settimana lo straccio della polvere ivi compresi quei deliziosi barattoli con sale, zucchero e caffè che si vedono nella foto.

Perché mi ha colpito

Semplicità
Abbinamento dei colori
Soluzioni salvaspazio

*Per chi volesse approfondire l’argomento può consultare la descrizione del Pigliamosche Verditer.

Bilocale milanese

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Immagine della settimana

Progetto realizzato da Elena e Francesco Colorni Architetti

@ Foto di Carlo Guido Conti

Il titolo della foto fornisce le informazioni necessarie per provare a raccontare la storia di questa immagine. Ci troviamo a Milano e osserviamo la ristrutturazione appena terminata di un bilocale. Gli arredi non sono ancora stati consegnati oppure non sono stati ancora definitivamente scelti.
Due sono gli elementi dominati: la decorazione del pavimento e la porta scorrevole a tutt’altezza.
I progettisti hanno deciso di recuperare e dare una nuova lettura al tipico rivestimento in voga fin dagli anni ’20 e 30′ del secolo scorso. Le marmette esagonali di colore bordeaux, crema e nero/blu sono state salvate durante i lavori e usate come se fossero un tappetto. Il resto del pavimento infatti è di colore bianco e incornicia la porzione decorata.
In secondo piano la protagonista è la porta in legno chiaro che ricorda una persiana oppure una cabina da spiaggia. Interessante l’idea di renderla protagonista utilizzando un fuori scala facendole occupare l’intera altezza della stanza. In questo modo da semplice elemento di servizio ha acquistato la dignità di una prima attrice.
A destra e a sinistra dell’inquadratura si aprono quelli che sembrano essere due corridoi. Da un lato si intravvede una parete attrezzata con una libreria, dall’altro filtra la luce delle finestre.
Questo è tutto quello che si può vedere, ma cosa c’è oltre?

La foto non ci può aiutare, ma la curiosità è tanta. Quindi ho cercato altre foto di questo progetto e ho scoperto che entrambi i corridoi conducono alla stanza da letto. I due disimpegni in realtà hanno funzioni ben precise: quello sulla destra permette l’accesso al bagno, quello sulla sinistra accoglie e nasconde la cucina. Soluzione spaziale creativa per sfruttare ogni centimetroquadrato della casa.

Perché mi ha colpito

Recupero pavimento originario
Soluzione spaziale creativa

Un appartamento al mare

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Immagine della settimana

Progetto realizzato da mag.MA architetture

@ Foto di Alberto Piovano

Ci troviamo un appartamento a Sanremo (Imperia).
Bianco latte, marrone nocciola e azzurro mare: la combinazione di colori messa in gioco per definire questo appartamento.
La foto è stata scattata di scorcio e inquadra la zona pranzo e la cucina. L’incontro tra il piano orizzontale e le pareti avviene in maniera netta: niente zoccolino che corre lungo il perimetro della stanza. Il passaggio tra i due materiali e le due funzioni si realizza in maniera decisa.
In primo piano è collocato un tavolo bianco dalle linee semplici abbinato a sei sedie modello “Milano”.
Sulla destra una porta a finestra incornicia il mare: sembra quasi che si possa toccare. Una ringhiera riporta i pensieri alla realtà e lascia intuire che la casa si trovi a un piano alto di un edificio fronte mare. Infatti, ci troviamo in Liguria dove ogni centimetro disponibile è stato sfruttato in altezza.*
In un’ampia nicchia sullo sfondo è situata la cucina: un mobile bianco, che può essere utilizzato come piano di lavoro per preparare pranzi e cene, divide idealmente l’ambiente in due aree funzionali.
Inoltre il controsoffitto, collocato solo nella porzione soprastante cucina e zona pranzo, suggerisce che l’altra parte della stanza non inquadrata nella fotografia sia dedicata a una diversa funzione: il soggiorno.


Da architetto apprezzo tantissimo la sincerità nell’uso dei materiali e l’incontro tra pavimento e muri. Inoltre il dettaglio della penisola della cucina che si discosta di pochi centimetri dalla parete per sottolineare sia la diversa funzione dell’elemento sia il materiale differente fa emergere lo studio accurato che il progettista ha dedicato a questo appartamento.
Da mamma sempre in bilico tra lavoro, figli e cura della casa, invece, vedo “solo” un problema di gestione: quanta polvere si insinuerà in questo angolino? Quanti piccoli oggetti la mia prole riuscirà a incastrare innocentemente in questa fessura? Quante volte, mentre pulirò il pavimento, maledirò l’assenza dello zoccolino?

Perché mi ha colpito

Coerenza compositiva
Semplicità
Uso dei materiali

*Per chi avesse voglia e tempo consiglio la lettura del breve romanzo di Italo Calvino La speculazione edilizia

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