In Germania al confine con la Francia nei pressi di Sasbachwalden nel Baden-Württemberg è possibile ritrovarsi a dormire in una botte per il vino. Non si tratta di una disavventura capitata a qualcuno che ha degustato troppi bicchieri del nettare di bacco prodotto nella regione, ma di un’alternativa alla classica camera d’albergo. L’idea è venuta ai proprietari di un vigneto da cui si ricavano Pinot e Müller-Thurgau che hanno trasformato uno scarto in nuova risorsa.
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Il rifugio norvegese tra terra e cielo
Il rifugio Knappullet si trova in Norvegia, nei pressi della cittadina di Sandefjord, abbarbicato sulla alta costa frastagliata dello Skagerrak nel Mare del Nord. In origine c’erano due piccoli manufatti che emergevano nel paesaggio naturale disabitato e che si ponevano in contrasto con l’area protetta. L’architetto Lund Hagem ha reso omaggio all’ambiente incontaminato trasformando l’edificio esistente in un luogo di riposo mimetizzato nella roccia.
Si accede al rifugio attraverso un sentiero nascosto nel bosco. Una volta raggiunta la sommità della scogliera è possibile proseguire ancora nella scalata. Il progettista, ricordano la lezione dell’architetto Adalberto Libera e interpretando la soluzione adottata per la casa Malaparte a Capri, ha trasformato una parete della costruzione in scalinata per accedere al tetto piano da dove si gode una vista mozzafiato verso la baia.
a sinistra Casa Malaparte © Flickr User: Sean Munson, a destra, Photo © Kim Muller e Ivar Kvaal
Il progetto si sviluppa idealmente su tra livelli: basamento, piano abitato, tetto. La costruzione è ancorata alla roccia con fondazioni in cemento. La casa è distribuita su di un unico piano in cui trovano posto in soli 30 mq il soggiorno con una piccola cucina a vista, il bagno e un letto sospeso. Il tetto è a tutti gli effetti un altro piano della casa da dove sbuca la canna fumaria della stufa e dove sono stati posizionati degli shed per illuminare dall’alto gli ambienti sottostanti.
I materiali utilizzati sono il calcestruzzo, il vetro e il legno. Gli interni si distinguono per la presenza di ampie vetrate sovrastate dall’imponente tetto in cemento. L’isolamento termico e acustico è garantito dall’inserimento di uno strato coibente mimetizzato da una serie di listelli in legno di quercia. I divisori verticali e le porzioni di facciata opache sono in legno di rovere, mentre i pavimenti sono in calcestruzzo bianco, materiale con cui è stata anche costituita una porzione di terreno esterno dove è stata ricavata una zona protetta, ideale proseguimento del soggiorno verso il fianco della montagna.
Scritto da Chiara Nicora
Fonte https://www.architetturaecosostenibile.it/architettura/progetti/in-europa/rifugio-norvegese-859/
Crediti Fotografie © Kim Muller e Ivar Kvaal